Friday, February 19, 2010

Aphthous Ulcer Of The Soft Palate

photographer Tina Modotti



photographer Tina Modotti, by Valentina Agostoni (Abscondita)
Tina Modotti (born in Udine in 1896 and died in mysterious circumstances in Mexico City in 1942) , great photographer in the post-revolutionary Mexico, who played in the English Civil War, is one of the women and the most representative artists of the twentieth century, legendary figure in his own lifetime and later became one of the icons of the movement femminista.Questo volume collects the entire work Photo of Tina Modotti: beautiful images for their formal perfection, and extraordinary document on the life of the Mexican people sulla sua fierezza, sulla sua povertà, sulle sue lotte.Corredano il volume «Omaggio a Tina» – i magnifici ritratti che di lei fece il grande Edward Weston, suo maestro nell’arte fotografica e suo compagno nell’avventura messicana – e le testimonianze di coloro che la conobbero – tra cui Diego Rivera, Vittorio Vidali, e i grandi fotografi Manuel Alvarez Bravo e Lola Alvarez Bravo –, oltre a una scelta di lettere allo stesso Weston, che ripercorrono la storia del loro amore ardente e tormentato.Viene così tratteggiato il ritratto di un’anima femminile eccezionale, perennemente in lotta tra «arte e vita», tra «passione e rivoluzione». In Carte d’artisti è disponibile Life, art and revolution, which collects all the letters he wrote to Edward Weston Tina Modotti.

Friday, February 12, 2010

Lupus And Life Insurance

Andrea Cinalli Italian fiction. First round. My epiphany

Damn! It 'been a month since last post! There will be some tired
visit me in recent weeks and always find the very same post ...
Okay, I hope you'll forgive me as soon as possible. The fact is that school work has kept me away dall'otium literature, even though I worked in his spare time to something that I think might define novel ... I have not finished yet, for goodness sake. And then
collaboration con Series Magazine procede bene. Sono davvero contento che mi affidino più di un pezzo al mese: amo le serie televisive, come ben sapete, e potrei parlarne e scriverne a lungo! Oh, quanto mi piacerebbe svolgere la professione dello sceneggiatore!!!
Scrivere un telefilm tutto mio: il Lost (ma anche il Twin Peaks ) con la pummarola in coppa! Sarebbe stupendo. Ho già in mente i protagonisti, l'ambientazione... Peccato che non trovi il coraggio di buttar giù un soggetto e inviarlo a una casa di produzione cinematografica. A volte, penso sia un'idea assurda (ma secondo te mo' ti fanno fare 'na serie tv?) , che non piaccia a nessuno, che sia ridicolo. Troppe pippe mentali?
Senza contare poi che qui in Italia un serial così sarebbe irrealizzabile. Le interviste ai produttori parlano chiaro: i telespettatori non sono pronti per serie impegnative, preferiscono la "semplicità". Se per semplicità intendono quella pattumiera (le fiction di RaiUno e Canale 5) propinataci nelle prime serate, mi verrebbe da vomitare. Sì, dar di stomaco: perché è squallido che sceneggiatori e attricette appena uscite dalla casa del grande fratello (no, niente maiuscole), senza sapere un tubo di recitazione (è un'arte, ricordiamolo!), vengano pagate profumatamente per mettere in scena storie stupide, di cui già immagini il finale (il classico happy ending ).
Vogliamo parlare dei dialoghi??? Nelle fiction si esprimono continuamente con frasi del tipo "Come hai potuto farmi questooooo???". Oppure: "No, ti prego, non lasciarmiiiiiii!!!". Condite ovviamente con troppa, troppa enfasi!
Aggettivo più calzante di banale non c'è per definire la serialità italiana. O meglio, come mi piace chiamarla: accozzaglia di assurdità.
Se i produttori italiani ritengono che le tv generaliste debbano educare il pubblico, bene: iniziamo da subito! Per fortuna Sky si è già mobilitata: ha infatti sfornato gioiellini come Boris , Non Pensarci e Romanzo Criminale . And the new Twin Peaks ? I will produce it! ;)